Aver partecipato all’anteprima della trasmissione “Chiedi a papà”, in onda su Rai Tre ogni venerdì sera alle 23.05, mi ha dato modo di riflettere sui diversi tipi di papà che abbiamo in Italia. Sì, perchè la situazione italiana è tutta particolare, molto diversa rispetto ad altri Paesi. Il programma ha messo in luce molti aspetti taciuti, non narrati, della vita genitoriale che noi mamme in primis omettiamo, quasi inconsciamente. Eppure ci dimentichiamo che l’altra metà della mela è anche quella che ci ha messo del suo nel produrre quel concentrato di pianti, urli, sorrisi e dolcezza che è il vostro tenero pargolo.
Di papà ce ne sono tanti, non sono tutti uguali, e sono certa che almeno uno di questi lo avete accanto:
Il burlone
Quello che appena entra in casa si mette in testa lo scolapasta e col mestolo improvvisa la battaglia di Lepanto. Quello che, mentre voi siete nel pieno di una sgridata apocalittica, si mette alle vostre spalle e vi percula neanche tanto velatamente, rendendo vano ogni tentativo di dialogo educativo. Lo avete sposato perchè vi faceva ridere, ricordatevelo come un mantra ogni sera, prima di volerlo strozzare con il suo guanto di Iron Man.
Il pantofolaio
Quello che appena entra in casa si infila, appunto, le pantofole e non le toglie fino all’indomani, pure a letto le tiene. Quello che gli fa fatica tutto: dar da mangiare al pargolo urlante, cambiare un pannolino evidentemente in stato di putrefazione, giocare a fare cucù col gatto. Il suo idolo era Homer Simpson e quando eravate fidanzati vi aveva mostrato come un trofeo la maglietta della birra Duff: non era una carineria, era un avvertimento.
Il Cavaliere Jedi
Quello che ha il suo codice educativo intoccabile, insegnatogli da suo padre prima di lui, che a sua volta glielo insegnò suo nonno eccetera eccetera. Non si premura di confrontarsi con voi, la Forza Genitoriale scorre forte in lui e quando i figli non si comportano secondo le sue direttive li costringe a lunghe filippiche su quanto è difficile la vita e quanto è importante seguire il suo esempio. Non sorprendetevi se state pensando che forse sarebbe stato meglio scegliere il Lato Oscuro.
Il motivatore
Quello che cresce i figli con i modi di dire, quello di “questa casa non è un albergo” e “io ti ho fatto e io ti distruggo”, insomma concetti altamente motivazionali. Lui è un uomo di pensiero, non di azione, per cui al cambio pannolino si tira indietro con “un po’ per uno non fa male a nessuno”, anche se l’ “uno” alla fine siete sempre voi. Lo avete conosciuto alla facoltà di Filosofia, non di Ingegneria Civile.
Lo sportivo
Quello che quando il figlio è nato gli aveva già fatto l’abbonamento allo stadio, e i suoi amici erano venuti in ospedale con un mazzo di fiori per te e un body della squadra del cuore autografato da tutti i giocatori. Quello che misura col cronometro le performance dei figli sul campo e si dimentica di chiedergli se hanno fatto i compiti per casa. Quello che la domenica non si vede mai, e se hai figlie femmine sei fottuta perché allo stadio non te le porta neanche sotto tortura.
Un bestiario completo non si può certo fare, ma guardando le puntate di “Chiedi a papà” ne ho visti veramente di tutti i colori: quali sono i papà che vi sono piaciuti di più o di meno? E i vostri compagni, che papà sono? Una cosa è certa: sembra strano ma in assenza della mamma, i papà se la sanno cavare benissimo anche da soli. Di qualunque specie essi appartengano.
non riesco ad incasellare mio marito in nessuno di questi forse perchè è un po’ tutti questi. tranne il burlone. purtroppo o per fortuna. l’unica grande verità è che lui c’è e sa fare quando non ci sono io. a modo suo. ma c’è. fa “codini”, magari storti ma li fa. non porta la merenda al parco ma la cena non manca mai. e cosi’ via.