THINGS I LIVE

La sindrome dell’ultimo giorno di scuola

scuola
Written by Lara Rigo

Quando ero una ragazzina avevo la sindrome dell’ultimo giorno di scuola. Odiavo le conclusioni, le novità, il fatto che qualcosa stesse per finire, anche se solo per una pausa estiva. L’ultimo giorno di scuola significava per me avere davanti tre mesi di monotonia, intervallati dalle vacanze al mare che non sempre si potevano fare, e un’estate rovente con cui fare i conti. In estate battevo il mio personale record di lettura: leggevo almeno dieci libri, per arrivare a picchi anche di quindici-diciotto.

Adesso che sono mamma l’ultimo giorno di scuola ha un altro valore, ma rimane sempre la fine di una routine a cui ero legata: l’asilo finisce, bisogna riorganizzarsi, inventarsi attività, cercare di far passare l’estate. Mia figlia, che su questo è molto diversa da me, invece prende questo nuovo periodo molto meglio della sottoscritta, e le auguro di reagire sempre così positivamente al cambiamento. Forse questa è una delle tante cose che lei sta insegnando a me, e non viceversa. Per lei non vedere più i suoi amici dell’asilo non è un problema, sa che la aspetta a settembre una nuova avventura, ed è questo il lato che più le ammiro: non ha paura di lasciarsi dietro le vicende passate e vede il futuro come una possibilità, con ottimismo. Credo che questa estate sarà per me un momento di riflessione, vorrei decidere dove andare, allontanarmi da situazioni immobilizzanti, vorrei capire cosa fare con questo blog, come farlo evolvere con me.

Vi dirò, a me la sindrome da ultimo giorno di scuola non è mai andata via per davvero.


Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: