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Il nipote con la congiuntivite batterica e l’uso dello Zanthalene

Zanthoxylum bungeanum
Written by Lara Rigo

Sono zia di un nipotino che soffre spesso di congiuntivite, sin da quando è nato. Alcuni della famiglia di mio marito (lui compreso) hanno gli occhi molto sensibili e spesso li vedo con gli occhi rossi o lacrimosi nonostante stiano bene emotivamente, è un disturbo che reca parecchio fastidio agli adulti non oso immaginare ai bambini. Ormai non è neppure più legato solo al cambio di stagione (primavera e autunno) ma anche a batteri e a fattori inquinanti presenti nell’aria tramite microparticelle per cui nessuno è più immune, può insorgere anche durante l’età adulta.

nipoteHo chiesto a mia cognata di dirmi quali sono i sintomi più frequenti in modo da capire quando si verifica un caso di congiuntivite batterica neonatale: questa forma è molto contagiosa tra i bambini (soprattutto i fratelli) perchè è sufficiente toccarsi l’occhio con la mano o fare uso promiscuo di asciugamani o vestiti per essere infettati.

I campanelli d’allarme più comuni che ha riscontrato sono: lacrimazione accelerata, secrezione di muco giallastro o verdastro consistente, occhi rossi, prurito e bruciore.

Ovviamente la prima cosa da fare è accertarsi della diagnosi tramite il proprio pediatra, ma una volta appurato questo cosa si può fare per alleviare la congiuntivite?

  • Pulizia quotidiana dell’occhio il più possibile accurata in modo da ridurre le secrezioni, le quali creano l’ambiente favorevole all’insorgenza di infezioni batteriche (qui vi ho suggerito delle salviette perioculari che ho dato a mio nipote e con cui si trova molto bene).
  • Uso di un collirio antibiotico specifico prescritto
  • Evitare se possibile l’esposizione agli allergeni

Zanthoxylum bungeanumNelle salviette che ho consigliato a mio nipote c’è lo Zanthalene, un componente dal nome marziano che non avevo davvero mai sentito. Durante questo periodo di prova dei prodotti di Junia Pharma ho notato che spesso vengono utilizzati componenti naturali molto ricercati (vedi la Mirra ad esempio), segno di una accurata ricerca di laboratorio a monte che non si ferma alle sostanze più comuni ma va oltre. Ovviamente, questo non comporta una buona risposta del prodotto: la si può constatare solo testandola accuratamente, cosa che sto facendo da parecchi mesi. 

La scelta dello Zanthalene è stata fatta grazie alle sue proprietà antipruriginose e viene utilizzato in una soluzione lipofila con circa il 20% dell’estratto ottenuto dalle bucce dei frutti di Zanthoxylum bungeanum, una pianta perenne originaria della Cina, utilizzata da millenni per l’attività antipruriginosa e antidolorifica a livello cutaneo e sotto forma di estratto in prodotti cosmetici dalle proprietà lenitive. Oltre alle applicazioni in campo medico e cosmetico viene utilizzato molto nella cucina tibetana, cinese e giapponese per ridurre le proprietà irritanti di alcuni alimenti.

Al momento con mio nipote le salviette, coadiuvate da una terapia specifica, lo hanno aiutato a stare meglio… Voi avete qualche altro rimedio da suggerirmi?

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