12 DICEMBRE: Il Re del fiume d’oro di John Ruskin [#avventolibri]

La finestra di oggi di #avventolibri si tinge di arte e pittura grazie a un’opera dello scrittore e critico d’arte John Ruskin. Amico del pittore William Turner (che io amo alla follia) e di Lewis Carroll, il padre di Alice nel paese delle meraviglie. La sua riscoperta del gotico e dei pittori primitivi italiani ha caratterizzato il gusto di un’intera epoca, ma la sua natura irrequieta e instabile lo portò spesso a oltrepassare i propri limiti.

Il racconto fantastico Il re del fiume d’oro, arricchito dalle illustrazioni di Marco D’Aponte, racconta di tre fratelli che  vivevano in una bellissima valle circondata dalle montagne e bagnata da quello che tutti chiamavano il Fiume d’Oro. Padroni di terreni e bestiame, Hans, Schwarz e Gluck avevano tutto quello che si poteva desiderare. I due fratelli maggiori erano, però, malvagi ed egoisti e avevano trasformato questo paradiso in un deserto senza vita. Per ritrovare la ricchezza di un tempo bisognava attraversare un terribile ghiacciaio, raggiungere il Fiume d’Oro e versarvi tre gocce di acqua benedetta. Un’impresa difficile che solo un animo buono e generoso poteva compiere.

Racconto dalle atmosfere tolkeniane, è una favola che Ruskin dedicò alla futura moglie e che può avere una lettura, se vogliamo, anche socioeconomica della realtà, evidenziando valori come l’onestà, la solidarietà e la perseveranza che portano sempre a un risvolto positivo. E’ infatti grazie al terzo dei fratelli, il più vessato e perdente, ma in realtà il salvatore, che attraverso la sua bontà ridistribuisce la ricchezza prodotta con una misura più equa. Questa favola dall’intimo risvolto sociale, dove giustizia e dimensione religiosa convivono in un’etica solidale, spiega il senso della giustizia ai bambini di oggi, spesso distratti dalle infinite attrattive di un mondo che sempre più opera e si comporta come i “Fratelli Neri” della favola.