Ebbene sì, siamo arrivate alla 39esima settimana. E non è solo un’ulteriore tappa da aggiungere a questa gravidanza, ma segna anche l’ultimo giorno di questi lunghi nove mesi. Domani mattina mi recherò all’ospedale e partorirò con taglio cesareo programmato la mia bimba e tutto quello che è stato fino ad oggi cambierà, di nuovo. Non saremo più in tre, non dormirò più tutta la notte, non avrò solo una figlia a cui pensare… tanti “non più” che si stanno pian piano accumulando nella mia mente, anche ora mentre scrivo, e che aggiungono un certo senso di gravità a questo ultimo giorno.
È strano avere la certezza che domani non sarò più incinta, che non sentirò più questa massa informe che si muove nella mia pancia non facendomi stare nella posizione che voglio. La gravidanza è una condizione a cui ci si abitua presto, dopo lo shock iniziale, e lasciare questo piccolo equilibrio raggiunto destabilizza sempre un pochino. Diciamo che col parto naturale tutto questo non succede perchè accade così improvvisamente che ti ritrovi da una situazione all’altra senza manco capire come dove e perchè. Si realizza dopo, a cose fatte. Questo parto, invece, mi sta dando modo di fare una cosa che fino ad ora non avevo fatto: fermarmi. Riflettere su tante cose, prepararmi, mi sta dando l’opportunità di arrivare alla fine con una consapevolezza diversa.
La vita è imprevedibile, non possiamo far altro che remare nella stessa direzione verso cui ci spinge, anche se magari noi avremmo voluto fare una strada diversa. In questi ultimi mesi ho imparato proprio questo: a lasciar andare le cose, come mi ero prefissata a inizio di quest’anno con il Let It Go, non come avrei voluto io ma come devono andare naturalmente. E non è stato semplice, non lo è assolutamente. Più vado avanti e più mi rendo conto che la maternità è un qualcosa di così profondo e travolgente che spesso mi sono chiesta se ne sono davvero all’altezza. Portare la vita, dare la vita, donarsi… che sensazioni così contrastanti e umane si ritornano a provare in questi momenti.
Io non so come sarà domani, ma so che niente sarà più come prima. Io sarò una persona diversa, una mamma, ancora una volta.
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Ah beh partorirai di venerdì 17, cosa ci sarà mai da preoccuparsi tanto! 😀
Scherzi a parte, ho vissuto l’anno scorso la stessa situazione, anche se non per TC ma per induzione (anche se in realtà non serviva ma questa è un altra storia..).
Più consapevolezza, certo, ma anche più serenità nell’affrontare il cambiamento. Ci siamo già passate e sappiamo cosa e quanto – circa – cambierà.
Un grandissimo in bocca al lupo per domani, quando sarà tra le tue braccia sarai sopraffatta dalla Gioia e tutto il resto, in un modo o nell’altro, troverà un nuovo posto.