Sono una mamma figlia degli anni ’80-’90, perchè essendo del 1985 sono proprio a cavallo, per cui ho preso il meglio e il peggio di entrambi i gloriosi decenni delle spalline ai vestiti e delle tute coi bottoni. La mia infanzia è stata costellata da cartoni giapponesi rigorosamente politicamente scorretti che oggi verrebbero tacciati di mille e più fobie (a partire da Lady Oscar, passando per Ranma o Gigi la trottola). Eppure sono passata incolume e la mia psiche non ha risentito di uomini che diventano donne con l’acqua calda o maniaci pervertiti con le mutande in testa, non sono diventata una ladra con tutina in lycra, né ho voluto fare la cantante colorandomi i capelli di viola (anche se ci ho seriamente pensato tante volte, pimpulum pampulum parimpampù!). Insomma, i cartoni restano cartoni e le varie esasperazioni giapponesi di certi comportamenti non mi hanno toccato se non per una grassa risata.
Questo preambolo per dire che da lunedì è in onda in prima serata su Cartoonito la serie Siamo Fatti Così (…siamo proprio fatti così… sì, dai è impossibile leggerla senza canticchiarla vero? Ammettete che avete sentito la voce di Cristina nazionale nelle orecchie!): una delle serie di cartoni animati più utili e scientificamente divertenti mai realizzate. Grazie a Siamo Fatti Così tutti sapevamo che i globuli rossi trasportano le palline di ossigeno sulla schiena in giro per il corpo, che i virus sono gialli e con la faccia che assomiglia a David Bowie incazzato, e che gli zuccheri sono a forma di caramella con le gambe. Per non parlare delle navicelle spaziali usate per muoversi attraverso le vene o delle tutine alla Star Trek dei personaggi buoni. Ricordo che c’era chi aveva anche tutta la collezione dei libri della DeAgostini, che mostrava con tanta superiorità a noi poveri mortali che si erano comprati solo i primi tre volumi perchè costavano poco. Della serie, dopo l’apparato sanguigno non si sapeva più nulla e l’omino da comporre aveva sempre solo il cervello, o il cuore o la struttura esterna. Il resto era pura immaginazione.
Perché prima di internet, prima dei social, prima di tutto c’era Siamo Fatti Così a renderci tutti dottori. Sapevamo tutto, a dieci anni potevamo diagnosticare una polmonite solo perchè il maestro dalla barba bianca ce lo aveva spiegato nella puntata del giorno prima (poi ci sorprendiamo se oggi quegli stessi ex bambini anni ottanta millantano prognosi alla cazzum su facebook in base a una foto pubblicata in qualche gruppo di gente disperata che anziché andare dal medico chiede parere alla còmmiunity). C’è stata anche la puntata sui vaccini e tutti noi quando siamo andati a farci vaccinare non avevamo tanta paura perchè sapevamo che sarebbero entrati i gigantoni bianchi buoni a combattere i virus che bullizzavano l’apparato.
Insomma, tale perla preziosa animata ora la possiamo far vedere anche ai nostri figli, perchè non bastava la dottoressa Peluche, i nostri eredi avevano bisogno anche di un approfondimento interno delle varie malattie e calamità, sai mai che questi non diventino i futuri premi Nobel per la medicina. C’è solo un problema in tutta questa bellissima storia: l’orario di merda. Infatti, tale onorevole trasmissione è stata inserita in palinsesto alle 21.10: ciò significa che finisce alle 21.30, il che presume che i bambini debbano andare a letto alle dieci di sera. Tutte le sere. Ma che davvero?! Ma siamo impazziti?! Quando eravamo noi i bambini i cartoni serali erano trasmessi alle 20.00/20.30, finivano massimo alle 21.00 e dopo mezzora si era già a letto a ronfare. Non capisco perchè oggi i bambini debbano guardare i cartoni animati a un orario così tardo: non è che oggi le scuole iniziano alle dieci di mattina, eh. Aprono sempre alle otto (o alle nove se si parla di asilo), come trent’anni fa. Vogliono farci credere che bisogna dormire di meno oggi?
Consiglio spassionato ai dirigenti della programmazione di Cartoonito: riguardatevi la puntata sul sonno di Siamo Fatti Così, che magari qualcosa non vi era mica poi tanto chiara.
