Vado spesso a Milano per lavoro, da quando ho aperto questo blog. E si da il caso che questo blog sia stato aperto in concomitanza con la nascita di mia figlia, indi per cui la maggior parte delle volte che mi allontano dalla mia città è senza di lei, da sola. Eppure, ho la fortuna di essere spesso invitata ad eventi dove i bambini non solo son ben accetti ma spesso sono anche i protagonisti (ah, le gioie del mommy blogging) ma mi sono sempre trattenuta dal portare la mia. Vuoi per comodità (mia), vuoi per giovane età (sua), vuoi per insicurezza (mia). Insomma, #ancheno.
Quel momento, però, sarebbe dovuto arrivare prima o poi, e non sapevo se temerlo o esserne finalmente contenta, quasi fosse un rito propiziatorio attraverso cui sarei dovuta passare. E l’occasione è stata la Festa dei Nonni organizzata e promossa da Purina in collaborazione con Fattore Mamma, ne ho parlato più approfonditamente su Italiachemamme! in cui ho raccontato perchè per i nonni e i nipoti è importante avere un animale domestico. La location, poi, meritava davvero una visita perchè era presso l’Ippodromo di Milano, in zona Sansiro (così anche Lui è stato contento).
Come è andata? Meglio del previsto, come era ovvio che fosse. Lei si è divertita un sacco a prendere il treno, vedere una stazione enorme per i suoi standard, poi la metro, quella automatica dove ci si può sedere davanti e vedere le rotaie venirti incontro e arrivare in questo parco immenso tutto verde con un cavallo gigante a guardia dell’entrata. Una giornata passata con altri bambini di mamme blogger, insieme alle animatrici e agli animali presenti, per insegnare l’amore verso i cuccioli pelosi.
Avete presente che nei film americani fanno sempre vedere che a un certo punto a scuola si richiede ai bambini di passare “una giornata al lavoro con papà”? Beh, io sono stata proprio felice di aver portato mia figlia “al lavoro” con me, perchè le ho dato l’occasione di scoprire finalmente che cavolo fa la mamma quando prende il treno (e fa robe bellissime, lo abbiamo capito) e le ho dato la possibilità di mostrarle che la mamma non è solo quella strana femmina riccia con gli occhiali che sta spesso seduta davanti al computer a pigiare i tasti, o quella che prepara di corsa da mangiare, o quella che la porta e la riprende all’asilo; ma è quella strana femmina riccia con gli occhiali che viaggia per lavoro, che fa esperienze bellissime e che si diverte a viverle insieme alla propria famiglia.
Ah, abbiamo preso un gatto.