Quando ero piccola c’era Aurora che aspettava beatamente che qualche rampollo reale la svegliasse dal casino che lei stessa, senza tanta fantasia, aveva creato; poi c’era Jasmine, che cercava di ribellarsi alla volontà del padre un po’ per noia un po’ per spavalderia, e alla fine non fa che fare esattamente quello che le era stato detto di fare; ah poi c’era quella gran… di Cenerentola, che si fa un mazzo così e alla fine viene ricompensata, ovvio, son cose che succedono tutti i giorni; così, tanto per concludere questa carrellata, non poteva mancare la mia preferita, Ariel, colei che senza tanti problemi cambia se stessa in maniera piuttosto radicale per poter piacere al figone di turno. Bell’esempio, sì.
Oggi mia figlia queste principesse non le conosce ancora (ma le conoscerà per dovere di cronaca), però ha la fortuna di averne incontrata una che a mio parere rispecchia davvero quello che oggi siamo: la Principessa Sofia. Perché mi piace tanto e la trovo un ottimo esempio per le bambine? Innanzitutto non nasce principessa, per cui non tutto le è dovuto per diritto di nascita, il che è la più grande conquista che la Disney abbia fatto dai tempi in cui è stata fondata. Le comodità, i benefici e tutte le belle cose che le sono arrivate le richiedono uno “sforzo”, quindi dovrà applicarsi e studiare, come ogni bimba, per diventare un giorno degna del Regno. In secondo luogo Sofia ha dei difetti, ebbene sì, anche le principesse nel loro piccolo s’incazzano, verrebbe da dire! È disobbediente, testarda, cocciuta, mostra spesso i suoi lati deboli e non tutto le riesce bene e infiocchettato, anzi è piuttosto maldestra e “umana”. Questo aspetto del carattere mi consola parecchio, perchè mia figlia in lei ci si rispecchia benissimo: non ci vede un ideale irraggiungibile, piuttosto una come lei, con qualità e aree di miglioramento. In ultima istanza, Sofia non sogna di sposare un principe azzurro, non dimostra di avere mai questo unico obiettivo nella sua vita futura, ovvero accasarsi: anzi, mi piace vederla impegnarsi in attività concrete che le danno soddisfazione, come l’andare a cavallo a livello agonistico, imparare a cucinare per il gusto di farlo, conoscere e viaggiare in altri territori e conoscere culture diverse dalla sua.
Forse la differenza più grande tra Sofia e le principesse “attempate” è la percezione della tridimensionalità del proprio futuro: se prima le principesse ci prospettavano un futuro bidimensionale fatto di matrimonio+felicità perpetua, oggi Sofia ci porta a un livello maggiore, dove sì, anche sposare l’uomo giusto rientra nelle prospettive, ma è una delle tante e, soprattutto, non è esclusiva. Sofia è la versione bambina di tante nuove principesse Disney che stanno rivoluzionando l’idea di principessa come l’avevamo fino a qualche tempo fa: le varie Elsa, Rapunzel, Merida, ci dicono tutte insieme una cosa sola, che esistiamo, con tutte le nostre attitudini, le nostre debolezze, i nostri sogni. E noi, siamo la cosa più preziosa che abbiamo.
Che tanto il belloccio di turno non arriva mai, o è gay.
Solo un appunto: secondo me la questione Ariel è che la Disney ha volutamente stravolto la fiaba di Andersen rendendola una specie di slogan per ragazzette in preda alla crisi ormonale 😛 detto questo, anche noi adoriamo Sofia, piace persino a Lorenzo 😀 😀