Quando mi accorsi di essere incinta andai in panico per le prime settimane. Il panico, però, non riguardava tanto quello che mi aspettava quanto quello che non potevo più mangiare o bere: non sapevo davvero nulla. Iniziai così a raccogliere informazioni nei forum, a scaricare liste (ne ho ancora una cartella piena nel pc, se volete ve le passo) sui cibi sì e cibi no e quando andai a fare la spesa mi ritrovai davanti al bancone del supermercato e mi misi a piangere. Sì, ero un po’ scema all’inizio (non che poi sia migliorata molto, eh!). Mi ero messa in testa che non potevo mangiare praticamente nulla, perchè le informazioni che avevo trovato le avevo lette senza tutte le indicazioni del caso, per cui pensavo ad esempio di non poter mangiare la maionese confezionata perchè contenente uova (sono cotte, scema!), o di non poter mangiare gli yogurt perchè freschi (sono con latte pastorizzato, scema!).
Per cui, mi rendo conto che senza informazioni e fonti certe, basta poco per andare in panico e non sapere dove sbattere la testa. Questo vale per i cibi in gravidanza quando per le bibite, in particolare l’alcol: il 65% delle donne è informata sui rischi, ma 1 su 3 non sospende il consumo di bevande alcoliche durante l’attesa e per il 67% non è rischiosa una assunzione saltuaria di bevande alcoliche. Lo sapevate? Questa è la fotografia scattata dalla Doxa per AssoBirra (Associazione Nazionale dei produttori della birra e malto), che ha intervistato oltre 800 donne tra i 18 e i 44 anni (412 donne incinta e/o con figli piccoli e 425 a donne senza figli) per scoprire quanto sanno del tema “alcol e gravidanza” le mamme italiane.
Per aumentare la conoscenza sul tema e continuare ad informare chi aspetta un figlio o sta provando ad averlo o chi ancora non sa quali siano i comportamenti corretti da adottare in gravidanza, AssoBirra e SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) lanciano dal 9 giugno al 9 agosto, la terza edizione della campagna “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” (che ha ricevuto in passato l’apprezzamento e il sostegno del Ministero della Salute, ottenendo il marchio Guadagnare Salute) con un nuovo sito internet (www.seaspettiunbambino.it), una testimonial d’eccezione, l’attrice Francesca Cavallin, e il Segretario SIGO Enrico Vizza, Direttore UOC di Ginecologia Oncologica del Dipartimento di Chirurgia Oncologica dell’Istituto Nazionale “Regina Elena”, per rispondere a dubbi e interrogativi sul sito al www.alfemminile.it
Paolo Scollo, Presidente di SIGO, ha dichiarato: “Oggi la scienza non ha individuato ancora il livello di consumo di alcol al di sotto del quale si può bere senza rischi quando si aspetta un figlio. Rispetto al passato, c’è una maggiore consapevolezza da parte delle donne sui comportamenti che possono portare a patologie fetali legate al consumo di alcolici in gravidanza, ma siamo convinti che molto può essere ancora fatto per sensibilizzare sul tema. Ancora oggi, nel 68% dei casi è il ginecologo/medico di fiducia la persona a cui si rivolgono le donne per avere informazioni sulla gravidanza, il 13% lo fa sui blog per mamme e un altro 13% sui forum specializzati. La partnership che è stata siglata quest’anno con il portale alfemminile.it va in questa direzione, perché integra due dei canali su cui le giovani neo-mamme si informano maggiormente, con in aggiunta il contributo di esperti”.
5 donne su 10 hanno paura che il proprio bambino “possa non essere sano”, ma con comportamenti corretti si evita la sindrome alcol-fetale
I risultati della ricerca Doxa dimostrano che i rischi legati al consumo di alcol in gravidanza costituiscono un argomento delicato e non del tutto noto. Il feto, infatti, non ha difese rispetto all’alcol assunto dalla madre. Questa sostanza può interferire con il suo sviluppo provocando l’insorgere delle cosiddette patologie fetali alcol correlate, che possono provocare danni permanenti e irreversibili come anormalità della crescita, ritardo mentale e alterazioni somatiche. Tali patologie, a seconda della loro combinazione e gravità vengono distinte in FAS (sindrome fetale alcolica), FASD (disordini collegati all’uso dell’alcol in gravidanza), ARND (disturbi dello sviluppo neurocomportamentale alcol correlati) e ARBD (difetti alla nascita alcol correlati). Inoltre, anche durante l’allattamento è suggerito mantenere un comportamento attento circa il consumo di bevande alcoliche: gli studi dimostrano che, in questa fase, l’alcol interferisce con la produzione di latte materno e provoca nei bambini inappetenza ed alterazione del ritmo del sonno.
LE DONNE IN GRAVIDANZA DEVONO SAPERE CHE…
Ecco alcuni semplici consigli utili per le donne in gravidanza, o che stanno pianificando di avere un bambino, su come comportarsi in questo importante e delicato momento della propria vita:
- Bere alcol in gravidanza può danneggiare il bambino che nascerà
- Già nelle prime settimane di gravidanza l’alcol che bevi può fare danni
- I danni che puoi fare al tuo bambino bevendo alcol non sono curabili
- Non consumando alcol puoi evitare completamente questi danni
- Nessuna dose di alcol è considerata sicura durante la gravidanza
- Se hai già consumato alcol durante la gravidanza non continuare a farlo
- Se stai pianificando una gravidanza astieniti dal bere alcol
- Se sei in fase di allattamento astieniti dal bere alcol