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Il personal branding: cose che sto capendo da SheFactor

lara rigo

Foto non eccelsa scattata da mia figlia, 2 anni, e che rappresenta in qualche modo come sono io ai suoi occhi. Anche questo è personal branding 🙂

Ho deciso di partecipare a SheFactor, un percorso gratuito asincrono che mette le donne a confronto sui temi del personal branding e del networking online. La modalità di partecipazione prevede la presenza di una “tandem”, ovvero una persona con cui condividere questo percorso insieme perché già prendere un impegno con se stesse è complicato ma se con noi cammina un’altra persona lo stimolo a proseguire è migliore. La mia compagna è niente meno che Valentina Cappio, mamma travel blogger di The Family Company, la quale non ha neppure bisogno di presentazioni: bravissima, competente, meticolosa, ho lavorato per quasi sei mesi con lei in un progetto di social media marketing territoriale durante il master di SQcuola di Blog. Non potevo avere compagna migliore!

La decisione di partecipare a SheFactor è nata dalla considerazione che tutto sommato il personal branding si costruisce giorno per giorno, non è mai uguale a se stesso nel tempo, si modifica e cambia in base a quello che facciamo noi sia online che offline. Lo considero come una pianta da innaffiare e curare quotidianamente, per evitare che possa seccarsi o possa dare dei frutti acerbi.

Ma che cos’è il PB?

La definizione che fornisce Luigi Centenaro, autore, trainer e primo Personal Branding Strategist italiano, è:

“Impostare una strategia per individuare o definire i nostri punti di forza e comunicare in maniera efficace cosa sappiamo fare, come lo sappiamo fare e perché gli altri dovrebbero sceglierci. L’obiettivo è farsi comprare in anticipo, attrarre più opportunità congruenti rispetto a quello che sappiamo fare meglio”.

In effetti potrebbe sembrare strano pensare a noi come a dei prodotti in vendita, ma nella realtà delle cose chi fa un qualsiasi lavoro ciò che vende sono le competenze, a prescindere dai prodotti che produce. Nel caso dei blogger, costruire un solido personal branding è fondamentale per la costruzione della propria identità online, identità con cui si interfacciano sia i followers sia le aziende e che NON è solo sotto il nostro controllo, ma viene ridefinita in continuazione. Se accendete dei flame particolarmente alti in qualche forum state certi che Google lo segnalerà nelle prime posizioni e non se lo dimentica. La regola, che vale un po’ per tutto il mondo di internet, è sempre quella di prestare bene attenzione a ciò che volete che gli altri sappiano di voi.

Come si fa?

Ci sono svariati modi e metodologie per lavorare su questa nostra immagine, innanzitutto vi suggerisco di scaricare il Personal Branding Canvas di Centenaro, disponibile gratuitamente, e che vi permette di progettare, comprendere e migliorare il vostro PB senza avere conoscenze pregresse di marketing e vi aiuta a scoprire perché siete speciali e farlo sapere a chi conta davvero. Un altro passo è quello di analizzare il proprio Google CV: sì, avete capito bene, googolatevi e scoprite cosa la rete mostra di voi e, di riflesso, come apparite agli occhi di chi vi cerca. È un’esperienza catartica perchè scoprirete vostri omonimi che fanno magari lavori lontani anni luce da voi, o addirittura possono “sporcare” la vostra immagine. Interessante è considerare anche la sezione images di Google con il vostro nome, e pregate di non chiamarvi Rocco Siffredi 😀

Siete curiose di scoprire a cosa mi porterà questo percorso? Seguitemi e ve lo racconterò man mano!


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