Dal 13 fino a oggi 16 settembre è uscito nelle sale l’ultimo film (in senso letterale, purtroppo) di Hayao Miyazaki “Si alza il vento”. Non nascondo che io adoro tutti i film d’animazione dello Studio Ghibili e sono una vera e propria addicted (ne avevo parlato anche qui). Questo capolavoro è un omaggio all’ingegnere italiano trentino pioniere dell’aviazione, Gianni Caproni, un progettista di velivoli che ha fatto la storia del volo e i cui aerei possono essere apprezzati in esposizione a Trento, nel museo a lui dedicato. Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, sede territoriale del MUSE, è il più antico al mondo e al suo interno trovano posto cimeli e modelli di aerei, spesso unici al mondo, oltre a una pinacoteca dedicata ai pittori futuristi che hanno trattato il tema del volo.
Una bombetta e un bel paio di baffi a manubrio: è Caproni, una figura affascinante, un’occasione davvero preziosa per riscoprire una mente talentuosa e visionaria, capace di progettare velivoli che sfidavano le conoscenze dell’epoca. I suoi modelli all’avanguardia sono oggi visibili al Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, un luogo capace di raccontare la passione per il volo, l’ambizione e lo spirito d’avventura che hanno caratterizzato i primi periodi del Novecento.
Molti sono i punti di contatto tra la vita e le attività dell’ingegnere italiano e il personaggio del film che ne porta il nome. Nel lungometraggio di Miyazaki, Horikoshi – il protagonista appassionato di aeroplani e determinato a realizzare il sogno di costruire un aereo bellissimo – è ispirato in sogno da Gianni Caproni, che appare nei momenti cruciali della sua vita, come una vera e propria guida che lo conduce dall’inizio alla fine della sua avventura fino alla realizzazione del suo sogno. Il film, inoltre, è ricco di citazioni che rimandano alla produzione industriale dell’ingegnere trentino, come ad esempio quelle dei trimotori biplani da bombardamento strategico noti come “CA.3” e relativi alla Prima guerra mondiale, che la Caproni produsse in grandi quantità e altri aeroplani particolarmente significativi della produzione Caproni, come il CA.73 e il mastodontico CA.90.
Un film da far vedere ai bambini, soprattutto i maschietti, carico di emozioni e significati, come solo lo Studio Ghibli sa fare. Tra l’altro quest’ultimo deve il suo nome all’omonimo vento caldo e secco, lo stesso che ha ispirato il nome del velivolo Ca.309, costruito da Caproni.
xoxo mammariccia
Bellissimo, adoro Miyazaki: quando siamo stati in Giappone abbiamo fatto tappa al Museo Ghibli… non vedo l’ora di portarci mio figlio!
invidisssima! è uno dei miei sogni poter andarci 🙁
a noi i musei degli aerei piacciono molti. oltre al Caproni di trento abbiamo visto VOlandia, vicino a Malpensa e la sede distaccata del DeutschesMuseum di Monaco di Baviera che è proprio in un vecchio aeroporto nella campagna.
Ma il film purtroppo non l’abbiamo visto e non sa quanto mi sia dispiaciuto. avevamo visto insieme il trailer ed era piaciuto così tanto a franz e pao….speriamo che lo rimettano in circolazione!!! ciao!!!!