Ve lo ricordate Duccio? No? Facciamo un passo indietro, anzi un balzo di tre anni. Era il 2012 e io avevo partorito da poco. Mi trovavo in una situazione che non avevo programmato: non riuscivo ad allattare naturalmente (lunga storia, prendetela così), non lo avevo previsto, non lo avevo considerato proprio e nel giro di qualche giorno ero stata sommersa dalla piena dell’emergenza. Mi pareva servisse tutto e non sapevo come e quanto. Ok per il latte serve il biberon, ma quale? Che formato? Che tettarella va bene? Ah ma esistono di diverso materiale, di diversa fattura, esistono quelli anticolica e antiriflesso, e chi sa la differenza? Poi certo, se hai il biberon serve lo scalda biberon, elettrico, a microonde a vapore… Senza dimenticare le piccole insospettabili cose che vengono in mente solo quando sei a casa, come gli scovolini per pulire i biberon… maledetti, li ho cercati ovunque.
Insomma, nei primi mesi di vita del neonato noi mamme veniamo tartassate dall’urgenza di avere mille cose che ci sembrano fondamentali e, vuoi il post partum, vuoi l’inesperienza, si finisce per comprare tutto senza neppure pensarci su tanto. Ovviamente il pentimento è dietro l’angolo e ti aspetta con la mannaia, anzi con il conto della carta di credito. Una delle spese che mi son sempre rimproverata è stata quella di Duccio, lo sterilizza ciuccio: lo avevo visto vicino alla cassa di Prenatal (checccredete, era lì apposta, loro lo sanno che voi ne avete bisogno, o meglio ne DOVETE avere bisogno, lo sanno!), era in offerta e c’era del colore che mi piaceva tanto. Mi sembrava una cosa utile, dopotutto avevo iniziato a provare a dare il ciuccio a mia figlia e quando ero in giro non capivo come si potesse sterilizzarlo fuori casa.
Duccio all’inizio mi piaceva moltissimo: era figo, aveva design, l’idea era buona ed era comodo. Peccato che dopo poche settimane aveva iniziato a non funzionare più, la luce interna non si accendeva e quindi i raggi UV che dovevano sterilizzare il ciuccio non venivano emessi. Ettipareva. Poi aveva iniziato a non chiudersi più bene… insomma, l’ho mandato in pensione anticipata senza passare dal via. Gli ennesimi soldi buttati, mi son detta.
Bene, oggi siamo nel 2015 e, chiamatelo karma, chiamatelo come vi pare, Duccio si è ripresentato alla mia porta, tirato a lucido e con tanta voglia di tornare a lavorare bene e meglio. Innanzitutto ho scoperto che il produttore è Quaranta Settimane, un’azienda italiana creata da mamme, e questo fattore mi ha subito rincuorato: se lo hanno progettato delle mamme significa che hanno capito subito dove andava migliorato. Cos’ho trovato di diverso in questa nuova versione?
- in quello vecchio si capiva che la sterilizzazione era finita solo dallo spegnimento della luce interna (che mi dava poca fiducia, in ogni caso); ora l’avviso consiste in una melodia musicale, in questo modo ti puoi accorgere della fine dell’operazione senza dover star a guardare ogni due secondi l’apparecchio e continuando a fare le tue faccende
- rispetto al modello precedente, il nuovo Duccio internamente ha una superficie riflettente che ottimizza l’efficacia battericida e un nuovo sistema di aerazione
- anche la chiusura è più ermetica e più solida rispetto al precedente modello, grazie a un comodo bottoncino apri chiudi
- funziona non solo a pile (come prima) ma anche a carica elettrica, questa la trovo la comodità migliore in quanto non si consumano chili di batterie inutilmente e si risparmia parecchio
Trovo che l’osservazione e l’ascolto dei feedback degli utenti, con conseguente miglioramento del prodotto, sia sinonimo di estrema dinamicità e apertura da parte dell’azienda verso i bisogni dei suoi clienti. Questa volta ho fatto utilizzare il nuovo Duccio a mia cognata, dato che ormai mia figlia non è più una neonata, e mi ha confermato che si è trovata molto bene con il prodotto, soprattutto in viaggio, in quanto l’efficacia garantita al 99,9% permette di non dover ricorrere a sostanze chimiche disinfettanti o vapore bollente, metodi altrettanto efficaci ma scomodi e con tempistiche decisamente maggiori rispetto ai tre minuti di Duccio. Infine, un valore aggiunto per me sono le colorazioni disponibili, bellissime e inusuali rispetto ai colori standard che accompagnano i prodotti per l’infanzia: arancione (che non era disponibile nella vecchia versione), magenta, blu e verde.
Piccolo consiglio smart >> Duccio va bene per qualsiasi tipo di ciucci, ma anche per le tettarelle dei biberon!
Chi ha usato Duccio alzi la mano! E chi non lo ha ancora usato mi faccia sapere cosa ne pensa 🙂
Presente! L’ho odiato, non ha mai funzionato e si è rotto in un battibaleno 😛
Eh eh mal comune mezzo gaudio!
Io l’ho avuto e ha fatto una finaccia. Si è rotto quasi subito e non mi ricordo abbia funzionato poi così tanto bene. Per me un flop colossale nonostante pensassi che poteva essere geniale.
Io tra poco dovrò iniziare a fare un po’ di acquisti per il mio futuro bebé e, naturalmente, non so ancora da che parte girarmi! Non avevo ancora sentito parlare di Duccio, proverò a fare un po’ di ricerche. Ho letto che i prodotti MAM sono molto buoni (sia come ciucci che come biberon). Tu li hai provati?
Io uso i ciucci della marca MAM da quando ho avuto il secondo bimbo e mi trovo benissimo, la scatola con cui vengono venduti si mette nel microonde con un po’ d’acqua per 3 minuti e il ciuccio è sterilizzato! Davvero ottimi! 😉
No vabbè questo mi mancava!!! Lo voglio provare!!
Fra pochi mesi nascerà il mio piccolo…. ma sinceramente non avevo nemmeno pensato ad uno “sterilizza ciuccio”. Ho sempre pensato di prenderne due/tre così se uno cade ho quello di riserva. Non mi va di comprare accessori che non so ne se utilizzerò ne se servano veramente! Forse sarò un po’ “spartana”, ma dopotutto vedo che sono cresciuta bene anche senza tutte quelle magnifiche cose che vendono ora nei negozi (e che diciamocelo, molte costano davvero tanto per nulla). Vedremo, magari cambierò idea, chissà! Per ora il suo acquisto non mi ispira molto!
Buona giornata 🙂
http://mammapasciona.blogspot.it/
Guarda, hai perfettamente ragione! Il Duccio lo avevo preso per due motivi: perchè era in offerta e perchè dovevamo fare un viaggio. Ed essendo una che perde anche il portafoglio, di ciucci ne avevo cambiati un sacco e continuare a comprarli mi usciva una spesa maggiore del Duccio! A mio parere oggi ha senso acquistarlo se si va spesso in giro, inoltre sterilizza anche le tettarelle dei biberon e non è cosa da poco 🙂
Come si cambiano le batterie,non riesco a togliere la vitarella
Io non ho mai usato DUCCIO, devo dire che mi è sempre sembrato uno “spreco di soldi”, quando siamo a casa lo sterilizzo nel microonde con l’apposita scatolina venduta insieme ai ciucci (MAM), e quando siamo fuori uso le salviettine disinfettanti apposta per i ciucci oppure fontanella (sono diventata molto pratica con il secondo pargolo). Ormai il bimbo è grandino e non lo usa più tanto, per fortuna! Ma forse se lo avessi scoperto 6 anni fa con il primo bimbo mi sarebbe sicuramente sembrato uno di quegli acquisti indispensabili.
Sicuramente ci sono i pro e i contro, io ricordo che ero molto imbranata e mi spaventava tutto: anche l’acqua della fontanella perchè non è sterile, anzi, ci bevono tutti ed è all’aria aperta, per cui non l’avrei mai usata per sterilizzare! Alla fine il Duccio ti costa quanto tre pacchetti di salviette sterilizzanti, che consumi subito, lui invece resta e lo puoi usare per sterilizzare anche le tettarelle… e comprato una volta sei a posto per i figli successivi! 🙂