Otto autori italiani di letteratura per ragazzi appartenenti a varie generazioni sono stati chiamati a raccontare il Natale in Che notte è questa. Otto racconti di Natale: Milani, Baccalario, Piumini, Sgardoli, Nanetti, Gatti, Masini, Puricelli Guerra. Scritture diverse, date dalle diverse esperienze e sensibilità, fanno di questa antologia un libro accogliente e vario, in cui vicende del dopoguerra si alternano a quelle contemporanee, emozioni e avventure individuali diventano un bell’impasto narrativo e l’ironia si mescola all’avventura.
Natale è una parola che non lascia indifferenti. Tutti ne hanno un’esperienza diversa. C’è chi lo celebra con solennità. Chi lo trova una scusa ideale per tuffarsi nei dolci. Chi ne approfitta per accumulare regali. Chi fa solo l’albero. Chi lo vorrebbe migliore rispetto all’anno passato. Chi rimpiange quelli dell’infanzia. Chi preferirebbe fare finta che non esistesse. Ma esiste davvero lo spirito del Natale? Questa cosa senza tempo, unica e universale, difficilissima da definire, che profuma di abete e tintinna di voci di bambini, e che gli adulti soffiano via sbuffando, per poi sbirciarla da dietro le spalle quando pensano che nessuno li veda?
Otto racconti brevi, diversi l’uno dall’altro anche se accomunati da quell’unico giorno, sempre uguale e sempre nuovo. Abnegazione, umiltà, nascita, famiglia, altruismo, generosità, riconciliazione, sono solo alcune delle parole che vengono in mente durante la lettura, e ognuna richiama un tesoro di suggestioni, come un regalo trovato sotto l’albero che si lascia scartare.
Io sono nato due volte, la prima il 10 luglio a Borgonovo, l’altra a Parigi il giorno di Natale. Per essere precisi, come di la mamma, «al Commissariato di Polizia del 7° arrondissement in rue Fabert»: perciò festeggio due volte il compleanno. Il vantaggio è che mangio due volte la torta al burro di arachidi, la scocciatura, che prima di mangiare la torta di arachidi devo aspettare almeno una mezz’ora e la torta diventa molle perché il burro si squaglia.
Angela Nanetti, In cima alla Torre Eiffel