Vi siete mai chiesti da dove arriva l’idea “pubblicitaria” di Natale? Parlo delle renne, del signore coi baffi bianchi vestito di rosso, parlo del camino acceso… Sono tutti elementi che non hanno nulla a che fare con l’origine cristiana del Natale, eppure li abbiamo appresi senza sapere da dove arrivassero. Se volete capire a chi dare la “colpa” di tutto questo prendetevela con il signor Clement Clarke Moore (1779 – 1863), uno degli uomini più ricchi di New York del suo tempo. Era appassionato di lingue, aveva appreso i dialetti antichi dell’ebraico, greco e tedesco, molto dedito alla famiglia e padre di nove figli, rimase vedovo quando la moglie morì a soli trent’anni.
Durante la vigilia di Natale del 1822 Clement si andò in città, scortato dal suo cocchiere, un uomo sempre allegro e con la lunga barba bianca. Dopo aver acquistato il tacchino per la cena della vigilia, mentre rientrava a casa compose una breve poesia: “The Night Before Christmas” La notte prima di Natale
che regalò ai suoi figli, senza darci troppo bado. Ma quest’ultimi ne furono entusiasti e ne parlarono con un amico di famiglia, che la inviò al Troy Sentinel, dove fu pubblicato in forma anonima nel Natale del 1823.
La poesia divenne rapidamente amata dal pubblico e diffuse il nome di Moore in tutto il mondo.
Era la notte prima di Natale, quando in tutta la casa
non una creatura si muoveva, neanche un topo.
Le calze erano appese al camino con cura,
nella speranza che San Nicola sarebbe arrivato presto.
[…] Lara Rigo nella recensione alla versione illustrata, ci racconta che l’illustre professore, nella sera della vigilia del 1822, stava rientrando in carrozza dopo aver ritirato il tacchino che la famiglia avrebbe consumato nel giorno di Natale. Osservò il cocchiere, un uomo rubicondo e con una lunga barba bianca, che gli ispirò i versi. […]