Sì lo so, sono in ritardassimo con le pubblicazioni di #AvventoLibri ma proprio in questi giorni ho avviato il trasferimento del blog verso un nuovo hosting per cui mi era impossibile pubblicare! A breve cambierò anche la grafica per cui state in allerta 🙂 Pubblicherò comunque le finestrelle dei giorni scorsi, durante il pomeriggio, così recupero tutto entro questa settimana e mi rimetto in pari!
Il libro del 3 dicembre è una raccolta di racconti di uno degli autori che all’università ho amato di più: Luigi Pirandello con il suo Sogno di Natale e altri racconti. Nove racconti selezionati editi tra il 1896 e il 1935 (un anno prima della sua scomparsa), accomunati da un’attenzione partecipe non solo alla festività del natale, a cui tre di essi sono esplicitamente dedicati, ma all’insieme del rapporto con la divinità. La spiritualità di Pirandello è declinata sotto l’impulso di varie suggestioni (dall’ingenua fede popolare al distacco del borghese colto o sedicente tale) e trascritta in diversi registri stilistici (dalla commozione sempre fervida della giovinezza all’ironia dell’età adulta), senza mai scivolare, ben protetto com’è l’autore dai suoi agostino e montaigne, nella facile irrisione del cosiddetto “scetticismo delle buone maniere”.
Ero già entrato così, inavvertitamente, nel sonno e sognavo. E nel sogno, per quelle vie deserte, mi parve a un tratto d’incontrar Gesù errante in quella stessa notte, in cui il mondo per uso festeggia ancora il suo natale. Egli andava quasi furtivo, pallido, raccolto in sé, con una mano chiusa sul mento e gli occhi profondi e chiari intenti nel vuoto: pareva pieno d’un cordoglio intenso, in preda a una tristezza infinita.