Di “famigliofobia” e dintorni. Riflessioni personali sulle famiglie numerose

Scrivo questo post di fretta e con mille pensieri nella testa. Oggi su il Corriere.it è apparso l’ennesimo articolo su una famiglia numerosa (16 figli, sì s-e-d-i-c-i), in cui si delineano con sottile ironia le gioie e i dolori vissuti quotidianamente dai componenti di tale “clan”. E sotto… giù commenti a raffica, disprezzo, angoscia, giudizi… come se avere una famiglia così portasse via qualcosa agli altri; ma da dove nasce questo fastidio della gente? Io l’ho chiamata “famigliofobia”, sì perchè mi pare che di questo si tratti. Avere una grande famiglia porta sconcerto, senza pensare che fino a cinquant’anni fa era la consuetudine.

Spesso si tira in ballo il fattore economico: in questo periodo di crisi chi fa più di un figlio è un “eroe”, ma non si pensa che i figli sono il futuro della nostra società, che quando saremo vecchi (non ci si pensa mai ma succederà prima o poi) se non saranno loro ad accudirci ci ritroveremo con una badante dell’est in punto di morte? E non è egoismo questo… Perchè se si dona amore si riceve amore. E i figli sono amore, l’espressione più altra dell’amore tra due persone. Ed è per questo che a loro basta amore e poco più per crescere. Se si leggono libri come Bebè a costo zero. Come crescere felice il nostro bambino senza spendere una fortuna di Giorgia Cozza si comprende bene che il sostentamento di tanti bambini non è poi così impossibile. Certo, se si comincia a pensare: “Eh ma non potrà mai giocare con l’ipad come gli altri suoi coetanei” allora è un altro paio di maniche.

Una famiglia numerosa ha tanti vantaggi e tanti svantaggi, come tutte le cose. Le persone vedono solo il bicchiere mezzo vuoto, ma io posso testimoniarvi che si può, e c’è, anche quello mezzo pieno. I figli di famiglie numerose crescono con doni quali l’altruismo, la responsabilità, il senso dei propri limiti, la condivisione, l’aiuto reciproco, il saper arrangiarsi con quello che si ha, che sono preziosissimi per quando saranno adulti. La madre, inoltre, se intraprende questa strada significa che si sente in grado di percorrerla, tutte le donne conoscono le proprie capacità e i propri limiti, c’è quella che con un figlio sclera da mattina a sera, quella che con sei è tranquilla e serena (e io le ho conosciute entrambe). Non siamo tutte uguali, per cui anche le nostre famiglie saranno diverse a seconda delle nostre scelte di vita.

Per cui io dico no alla famigliofobia, perchè la famiglia è una risorsa per tutti, sia per chi ne fa parte sia per chi le è attorno.

[Tutti i commenti non conformi alle regole della buona educazione e del buon senso verranno simpaticamente cancellati].

xoxo mammariccia