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Spiegare la Pasqua a mia figlia e a me stessa

Written by Lara Rigo

Siamo nel pieno del triduo pasquale, molti corrono di qua e di là a comprar uova e cioccolato, manco fosse la fiera del cremino artigianale, altri fanno valigie e iniziano a spostarsi in giro per l’Italia tipo Ferragosto ma con venti gradi in meno. Insomma, pochi sanno davvero perchè si festeggia la Pasqua, o meglio lo sanno ma decidono che quello non è il motivo che condividono, e mi va benissimo. Io, però, alla Pasqua do ancora un significato profondo, che anno dopo anno ho cercato di trasmettere a mia figlia, in base alla sua piccina presa di coscienza.

Come ho fatto/sto facendo? Ponendole davanti degli oggetti semplici, come ad esempio il rametto d’ulivo, e spiegandole il perchè si fa questo o quel gesto. Le mostro cosa vuol dire lavare i piedi a qualcuno, piegarsi e prendersi cura del prossimo. Partecipiamo alla via Crucis, con tutte le difficoltà del caso. Le racconto la storia di Gesù, le racconto il perchè lo ricordiamo ogni anno e il perchè festeggiamo il terzo giorno con una bella tavolata imbandita. No, non le spiego del cioccolato perchè tanto di quello non serve molto sapere il motivo, è sufficiente averlo tra i denti e ci va bene a tutti così 😉

Trovo sia strano raccontare della nascita di Gesù a Natale in mille e un modi e non raccontare della sua morte (e resurrezione, la sappiamo tutti la faccenda), sti bambini si domanderanno prima o poi che fine fa questo povero Cristo (ah ah ho fatto il gioco di parole, che ridere eh) perchè tanto lo vedono sempre di più nella loro vita, man mano che crescono, come ci sia un inizio e una fine in tutte le cose e in tutte le vite. La Pasqua per me è un po’ questo, ricordarmi che non c’è una fine, ricordarmi che sono qui per un motivo, un motivo bello. Nonostante il mondo, ad oggi, non lo sia poi così tanto.

Buona Pasqua a tutti


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