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Vuoi fare la blogger? Non farlo per avere le cose gratis

omaggi gratis blogger
Written by Lara Rigo

Nuovo esilarante post per la rubrica del venerdì #TiMettoInRigo: nessuna blogger è stata maltrattata per la creazione di questo articolo.

Sei seduta tranquilla sul tuo divano, stai sorseggiando una tazza di thè fumante, tuo figlio finalmente dorme beato nel lettino e tu hai deciso che dedicherai quei pochi istanti di serenità che hai a disposizione per navigare con il tuo smartphone sui mommy blog perché hai voglia di leggere qualcosa. Toh, ecco una blogger che parla di un giocattolo sonoro… interessante… uh, eccone un’altra, ehi aspetta ma… è lo stesso giocattolo! Una coincidenza, io non credo. Vabbè, ti sei già annoiata e ti sposti su Instagram, vuoi riposarti crogiolandoti su belle foto, chiare, pulite, che ti portano in luoghi inaspettati e lontani: toh, la foto di una crema per le smagliature in gravidanza appoggiata su un tavolino shabby chic e un vaso di fiori freschi vicino. Guardi il tuo tavolino da discount traballante con gli schizzi di tuo figlio ancora sopra e pensi che non avresti mai potuto fare quella foto. Aspetta, un’altra crema, la stessa, ma sul bordo di una vasca, e un’altra direttamente nella mano di qualcuno che si è prestato allo scatto. Pensi che il web è diventato un mondo difficile, molto difficile. Scopri, così, che le blogger ricevono una quantità spropositata di omaggi, cose gratis di cui poi parlano e instagrammano neanche troppo velatamente. E allora è qui che arriva la tua idea del secolo: divento anch’io una blogger così avrò anch’io le robe aggratisss! 

Ammesso e non concesso che il mondo del blogging è stato invaso dal mondo del marketing, bisogna fare alcuni distinguo, cara neoblogger alle prime armi:

  • se scrivi per ricevere omaggi hai proprio capito male lo scopo del blog, che è sempre quello di raccontare qualcosa a partire da te e tu non sei un omaggio vivente.
  • se collabori con le aziende per ricevere i loro prodotti in modo da non pagarli, significa che non sai quanto vale una sponsorizzazione e non sai quanto vali tu: se pensi che quello che scrivi vale il costo di un biberon allora hai qualche problema di autostima.
  • se pensi che sia sufficiente avere un blog su cui scrivi ogni due mesi per avere le orde di omaggi nella casella della posta mi spiace dirti che sei sulla strada sbagliata: io azienda perchè dovrei affidare il mio prodotto a un fantasma?
  • se scrivi esclusivamente articoli su quello che ricevi in omaggio sappi che i tuoi lettori non ti daranno mai quella qualità fondamentale per cui un blog viene scelto piuttosto che un altro: la credibilità.

Detto questo, dico un’altra cosa al tuo ego blogghesco: non è che più omaggi ricevi e più ne pubblichi e ne parli e più sei figa. Siediti, respira profondamente perchè ti sto per dire la dura ma necessaria verità: più omaggi ricevi, più ne parli e più diventi la markettara di fiducia delle aziende. Ma non dei lettori, che ti faranno ciao ciao con la manina (e non ti dico il gesto che invece ti faranno le altre blogger… immagina, puoi).

Sei già in depressione perchè ti ho smontato l’idea del secolo? Aspetta dai, non sono così maleficient, ti darò un buon consiglio che vale sia per te, neoblogger alle prime armi, sia per tutte le blogger, attempate e non (cronologicamente non anagraficamente!): la parola magica per gli omaggi-cose gratis-servizi non pagati è SELEZIONE. Non fare di tutta l’erba un fascio a prescindere, seleziona, scegli, valuta cosa davvero può essere interessante per il tuo pubblico, qual è il plus che può dare al tuo blog e persegui su quella strada. Il valore di un blog non è misurato dagli omaggi che riceve, ma dai lettori che intrattiene. Tutto il resto è #campioncini

 

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16 Comments

  • Beh, io aggiungerei che una blogger, che come tale si definisce, dovrebbe innanzitutto sapere che “un’altro” si scrive senza apostrofo, quindi conoscere quantomeno le basi della grammatica italiana prima di aprire un blog 😉

    • Ti posso assicurare che la grammatica la conosco benissimo dato che facevo il correttore bozze ma, come si suol dire, “il calzolaio ha sempre le suole bucate” e spesso lascio qualche refuso qua e là anch’io. Ebbene sì, sono umana. Grazie comunque per avermelo fatto notare, ho corretto subito!
      Ad ogni modo credo che questo non infici sulla qualità del mio contenuto; ti posso assicurare che ci sono un sacco di libri con molti refusi eppure sono dei capolavori lo stesso, basta saper guardare un po’ oltre

      • No, per carità su quello che dici nel tuo articolo in parte ti do ragione, ma per quanto riguarda questa tua risposta, sinceramente non mi hai convinta molto…il fatto che ci siano capolavori che contengano errori grammaticali o di sintassi, non è una giustificazione… gli errori ci sono e rimangono tali 😉 buona giornata!

        • No aspetta, io non ho parlato di errori grammaticali, ma di refusi, son due cose ben diverse… se non ti dispiace, mi hai fatto venire l’ispirazione per un nuovo post! 🙂 dopo lo pubblico e mi dirai la tua opinione 😉

  • Appunto, non fai altro che confermare il mio pensiero…se uno sa scrivere, sa scrivere e basta, al massimo può incappare in errori di battitura…è come quando impari a pedalare, non te ne dimentichi, perché ti viene in automatico. Non era mia intenzione attaccarti volontariamente, però nel momento in cui avanzi delle critiche, discutibili o meno, accertati che quello che hai scritto sia perfetto ed inattaccabile, perché chi ti legge non ti conosce! Comunque, il mio era anche un discorso generale, leggendo certi blog, a prescindere dall’argomento trattato, mi viene da piangere, tutt qui…

    • La differenza tra refuso ed errore sta in una parola: consapevolezza. Nel primo c’è la consapevolezza della regola ma, per vari motivi (fretta, stanchezza, poca accuratezza, etc…) non la si applica in pochi casi specifici, nel secondo la consapevolezza della regola non c’è e ogni volta che si ripete quella data circostanza si ripeterà anche l’errore. Il refuso non si ripete, il refuso capita. Non dovrebbe, ma succede.

  • Va bè, se vuoi continuare a giustificarti, fai pure, ma io rimango della mia idea… Certi errori non si fanno manco per sbaglio….altro che “refuso”…e poi l’articolo l’avrai ben controllato, prima di pubblicarlo, o no? Bohhh, forse sono io che sono troppo pignola nelle mie cose…Detto questo, ti saluto 😉

    • Certo che ho ricontrollato e se leggi altri miei articoli ne troverai a cataste probabilmente. Si fa quel che si può, grazie comunque per la segnalazione, starò ancora più attenta la prossima volta

  • Intanto vedo che hai il logo di buzzoole quindi i buoni Amazon gratis piacciono anche a te!
    Buoni o prodotti per me sono la medesima cosa, e sappiamo tutti che scrivere contenuti per buzzoole equivale a fare un copia/incolla, di interessante per il lettore c’è ben poco…
    Predichi bene e razzoli male amiga!

    • Cara amiga, dato che conosci Buzzoole anche tu, saprai bene che il logo (che poi si chiama banner, ma tant’è) non corrisponde a buoni ma è semplicemente un indicatore di influenza, e siccome è un dato molto interessante sì, l’ho inserito. Ad ogni modo, questo mi fa capire che non hai letto bene il mio post, non ho scritto che i buoni o gli omaggi sono il male assoluto, ho scritto che occorre SCEGLIERE e SELEZIONARE in base a criteri di qualità. Ciao amiga!!

  • Brava! E bisogna anche capire che per avere un signor blog non basta mettere online un sito e scrivere qualche articolo ogni tanto ma per farlo funzionare c’è bisogno di lavoro, dall’immagine, alla stesura dei testi, al posizionamento, alla condivisione dei contenuti…
    http://www.salt-eco.com

  • Ora parlaci un po’ di come non dobbiamo #fareilpollo, delle etichette adesive, dei triangolini, dei ciucci per gemelli, dei pannolini huggies, di come su facebook scrivi agli amici “fossi in voi mi iscriverei ad amazon prime” mettendo un link che riporta al tuo profilo affiliato per prenderci le commissioni, il porta biberon in ecopelle….

    • Mi fa piacere che ti sei letta molte cose del mio blog 🙂 forse del mio post, però, ti sei persa la parte finale: “seleziona, scegli, valuta cosa davvero può essere interessante per il tuo pubblico”, e, come ti sarai resa conto, questo è un blog di maternità per cui sì, parlo di merende, parlo di alimentazione, di ciucci e biberon che mi piacciono e li sponsorizzo. SELEZIONO tutto, se dicessi di sì a tutte le offerte che ricevo, qui troveresti di tutto e di più. Ciò che hai letto è ciò che piace a me e che ho selezionato per i miei lettori, può non piacere ma la selezione è fondamentale.

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