Ci sono vacanze che partono bene, nel senso letterale del termine, cioè che partono e bon voyage, e ci sono vacanze che partono male. O meglio, che NON partono. Avete presente quando le congiunzioni astrali si incastrano nel peggior modo possibile proprio nel momento dell’anno in cui avete più bisogno di serenità? Ecco, le nostre prime vacanze in tre sono state pressoché un esempio lampante di questo.
Amy aveva tre mesi. Quindi eravamo nel pieno di crisi isteriche, tanto sonno, poco tempo, caos ovunque (ehm… aspettate un attimo, non è che le cose siano migliorate poi tanto eh!), tutto quello che desideravamo era una vacanza, piccola, semplice ma meritata. Ce la volevamo concedere. Ho passato due giorni a fare e rifare le valigie: capitemi, non avevo mai fatto valigie per tre, per cui mi pareva di dover aver bisogno di questo, di quello e lo spazio non bastava mai. Incastrando un seggiolino in un certo modo, inserendo il fasciatoio gonfiabile tra i sedili e portando via un borsone pieno di tiralatte, biberon, sterilizzatori e ciarpame vario bambinesco (si vede che non sapevo ancora dell’esistenza degli hotel family friendly eh?!) siamo riusciti a darci una parvenza di partenza e tutti contenti, con pupa dormiente, ci siamo avviati verso nuovi lidi e orizzonti.
La nostra vacanza è durata la bellezza di 20 minuti. Il tempo di arrivare dai miei suoceri per prendere una cosa dimenticata e indispensabile e tornare in auto per scoprire che non aveva più intenzione di portarci da nessuna parte. Morta, defunta. Era la settimana di ferragosto, meccanico chiuso, città deserta, quaranta gradi all’ombra. Quel giorno in paradiso hanno avuto i fischi alle orecchie un po’ tutti. Dopo aver scorso tutto l’elenco dei meccanici di Verona, ne abbiamo trovato uno lavorativamente attivo e vicino che si era reso disponibile a sistemarcela, in tre giorni. Sì, avete letto bene: t-r-e giorni. Quando le cose devono andare male, andranno male nel peggior modo possibile, ve lo garantisco.
Trascorsi i tre giorni, siamo partiti finalmente verso la nostra tanto sudata vacanza, che già da sette si era ridotta drasticamente a quattro giorni. Volevamo goderceli tutti, volevamo divertirci, volevamo stare sereni. Peccato che alla sera marito ha avuto la brillante idea di lasciare il suo borsello nella hall dell’hotel col risultato di non ritrovare più portafoglio, chiavi di casa, documenti e cellulare. Stavolta però non fu chiamato in causa solo il paradiso ma anche purgatorio e inferno. Tutti quanti.
Una cosa l’ho imparata col tempo: la forma mentis conta tantissimo. Se affronti le cose negativamente non potranno che andare peggio, se invece si affrontano step by step senza ansie allora si può vedere la luce in fondo al tunnel. Inutile dire che io appartengo alla prima categoria e marito alla seconda, il che almeno in certe situazioni non guasta. Voi come affrontate le difficoltà delle vacanze? Non ditemi che non vi è mai capitato nulla! Ah, se ne volete leggere un’altra c’è questo post altrettanto esilarante sull’ultima vacanza in due…
Questo post è stato ispirato dal nuovo film #cometirovinolevacanze, dal produttore di “Una Notte Da Leoni” e “Come ti Spaccio la Famiglia”, una divertente commedia on the road. Dopo averci divertito in “Una Notte Da Leoni”, Ed Helms veste i panni di Rusty Griswold, un giovane padre di famiglia che decide di sorprendere sua moglie Debbie e i loro due figli. Organizzerà un’indimenticabile vacanza on the road alla volta di un famoso parco divertimenti. Ma non tutto filerà liscio… Se volete andare a vederlo al cinema, è uscito il 12 agosto! Tutte le info qui >> http://bzle.eu/warnerbros-1-au/