Asilo

Le contraddizioni di una mamma

i figli crescono
Written by Lara Rigo

Oggi volevo scrivere di esperienze, di incontri, di tante cose interessanti che avrei da raccontarvi. E invece mi lascio andare alla scrittura libera in quanto ieri c’è stata la prima riunione alla scuola materna e i miei pensieri sono tutti lì: mia figlia sta diventando grande. Ma grande per davvero.

Passiamo i primi anni di vita dei nostri figli a desiderare nel nostro intimo che crescano, che non abbiano più bisogno di noi, che non siano totalmente dipendenti dalle nostre attività e scelte, passiamo questo tempo a immaginarci come saranno da grandi, che sogni hanno, cosa desiderano per il loro futuro. Passiamo. E in questo tempo che passa forse, o almeno per me è così, ci sfugge la fotografia del presente, quella che abbiamo davanti concretamente. Siamo così abituati a proiettare su di loro le nostre fantasie che ci perdiamo le piccole meraviglie quotidiane che i nostri figli sanno donarci. 

Io sono la mamma di merda, perdonate il linguaggio ma non ho trovato un’immagine migliore per rendere bene l’idea. Sono la mamma di merda che non vede l’ora che sua figlia inizi l’asilo in modo da averla fuori casa tutto il giorno: sì, lo ammetto, non sono la mamma che vuole stare coi figli 24/24 h. Fatevene una ragione. E sono quella che alla riunione dell’asilo ci è andata con le migliori intenzioni, con entusiasmo, con voglia di sapere e di conoscere. Sono sempre quella che sotto sotto ha sbeffeggiato le altre mamme che asserivano di essere tristi per questo nuovo inizio, di non voler che i figli crescano così in fretta, di avere paura del distacco. Uh, mi son detta, figurarsi: io già faccio il countdown!

E poi arriva la riunione e come prima cosa ci fanno vedere un video. Un video fatto e narrato dai bimbi che sono ora in quell’asilo, dove con le loro parole semplici e i loro disegni spiegano a noi adulti la loro giornata quotidiana, le loro scoperte, i loro pensieri. E fu così che, senza preavviso, la mamma di merda molla la maschera e si trasforma inesorabilmente nella mamma piangiona col magone dentro. Immaginare la mia bambina con il grembiulino, immaginarla confrontarsi con gli altri, seguire le indicazioni delle maestre, fare le attività didattiche… pensavo mi rendesse serena e invece il nodo alla gola arriva forte e deciso a stringere sempre di più. Ok, ho ancora tre mesi, #noncelapossofare.


8 Comments

  • Lara, mi hai letta nel pensiero. Per motivi diversi ho fatto una riflessione che ha delle similitudini alla tua, giusto ieri (che pubblico domani). Non credo però che siano contraddizioni. Sarà che sono abituata a scalpitare per un po’ di autonomia dei figli e mia, per poi ritrovarmi col nodo in gola, ma credo che sia anche parte della commozione nel vedere realizzare il futuro che stiamo sognando per loro. Qualcosa di diverso dalle mamme chioccia che piangono all’idea di lasciare il figlio a scuola. Io sono sempre stata entusiasta ad ogni inserimento, ciò non toglie che mi venisse il nodo in gola!
    Credo che l’importante sia, seppur scalpitando, non perdersi il presente, goderselo e fare di tutto per ricordarselo nel dettaglio. In questo essere blogger è un grande vantaggio.
    Tracce per noi e, in fondo, anche per loro. Chissà se apprezzeranno!

  • Cara,
    ci credo che ti è venuto un gran magone!!!! Chissà che tenerezza quel video, hanno avuto davvero una bellissima idea le maestre!
    E’ giusto che i bambini vivano le loro esperienze al di là di noi, non ti sentire una mamma di merda perché allora lo siamo tutte;-)
    Io, nonostante l’aiuto dei nonni, ho mandato mia figlia al nido (solo per i suoi 2 anni) perché credevo (e ho avuto poi conferma) che le facesse bene stare con gli altri bambini, acquistare più autonomia e soprattutto imparare ad avere fiducia anche verso gli altri adulti (in quel caso le tate).
    E’ stata un’esperienza formativa bellissima tanto che è arrivata alla materna pronta e senza nemmeno mezzo pianto. Aveva già capito il sistema e al nido l’avevano preparata bene al suo nuovo inizio da bimba più grande.
    Non ti nego che in certi momenti, in quel suo anno di nido, ho avuto qualche cedimento perché l’inserimento è stato pesantissimo….per non parlare delle critiche che ricevevo…ma lasciamo perdere!!!
    Alla fine ho avuto ragione io e la mia bambina è maturata tantissimo e ha ancora amici del nido che frequenta ancora oggi a quasi 5 anni!

    Ti abbraccio
    Vivy

  • Io pensavo di essere più preparata (leggi meno lacrima facile) al secondo giro, e invece alle varie tappe mi commuovo sempre di più. Non capisco davvero che legge fisica ci sia sotto… mah 😉

  • Io ho la prima riunione il prossimo lunedì non mi aspetto nulla ma sono molto curiosa.
    in ogni caso anche io ogni tanto faccio la mamma, e anche la moglie, di M! Ma ho il bisogno di ricavare il mio spazio e il momento in solitaria. E mi sento bene così cercando di non farmi sensi di colpa.
    Ciao!

  • Io sono la mamma che ha portato suo figlio al nido a 3 mesi e 1/2 e che non voleva neanche andare alla festa di fine anno del primo anno d’asilo perché “tanto era piccolo e cosa vuoi che facciano”… pianto allora, pianto a quella di Natale e a tutte le altre feste e riunioni scolastiche!
    Secondo me le maestre si divertono a farti vedere i video con tuo figlio che si comporta da “ometto” e a farti rendere conto che ti stanno sfuggendo dalle mani inesorabilmente.

  • Ciao Lara, ti ho vista al Mammacheblog ma non abbiamo avuto occasione di parlare 🙂 ti leggo spesso e ho visto ora questo post, che rispecchia la mia situazione!! la tua bimba ha già iniziato? la mia stamattina, e questo è quel che rimuginavo ieri sera: http://www.giustidea.com/buonanotte-prima-asilo/ chi l’avrebbe mai detto che sarei diventata così emotiva?!? almeno ho la scusa della recente gravidanza, ma mi sa che sarà così anche col prossimo 😀

Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: