Quando ero piccola per farmi mangiare gli spinaci mi proponevano sempre l’esempio di Braccio di Ferro. Lo odiavo. Innanzitutto il fatto di diventare come lui non è che mi attirasse poi così tanto: secondo voi è attraente per una bimba voler diventare un vecchietto che fuma la pipa e con due braccia tipo canotti? Per favore. All’opposto mi dicevano “se non mangi gli spinaci diventi come Olivia”: altro bel modello di estetica, una tipa piatta come una tavola, con un’acconciatura assurda e la gonnona perenne fino ai piedi. Nonché sfigata con gli uomini.
D’altronde i miei genitori non è che potevano trovare molte alternative: gli spianci, insieme alla carne di cavallo e ai legumi contengono un elevato quantitativo di ferro, ed essendo stata anemica non potevo non evitarli. Ovviamente tutti i prodotti elencati precedentemente non mi piacevano e quindi non li volevo mai mangiare. Che bambina simpatica che ero! In realtà ero in buona compagnia, perché l’anemia sideropenica (o anemia da carenza marziale, iposideremica, sideropriva) è un tipo di anemia causata da un deficit di ferro nell’organismo e ne soffrono molti bambini e ragazzi: “La carenza di ferro, uno dei nutrienti essenziali per la crescita, è una grande debolezza fra i bambini italiani e 8 su 10 ne soffrono sin dai primi mesi di vita” (Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria della Sapienza Università di Roma). Ragion per cui, da quando sono mamma, spero che mia figlia non abbia preso dalla sottoscritta e sto molto attenta al fatto che mia integri la corretta dose di ferro di cui necessita, data la sua fondamentale importanza negli anni della crescita.
COME CAPIRE SE VOSTRO FIGLIO HA CARENZA DI FERRO
Innanzitutto se si hanno sospetti, la prima cosa da fare sono le analisi del sangue mirate, in modo da quantificare il dosaggio del ferro e della ferritina. Ricordo quei momenti in cui mi portavano a fare le analisi come quasi piacevoli dato che la ricompensa in colazione abbondante era sempre assicurata 🙂 Cosa ha portato i miei genitori a dubitare la presenza di un’anemia sideropenica? I principali sintomi della mancanza di ferro sono: pallore (che ho conservato fino ad oggi, la solita fortuna), inappetenza (questa però m’è passata e si vede), stanchezza muscolare, dispnea da sforzo, tachicardia, infezioni, aumento della sudorazione, cambiamenti del benessere generale.
COME INTEGRARE IL FERRO
Se l’anemia é causata da carenze alimentari, come nel mio caso, occorre agire sulla dieta del bambino arricchendola di alimenti ad alto contenuto di ferro, acido folico, vitamina B12 e vitamina C. Sembra facile, direte voi, ma è molto più complesso di quel che sembra, soprattutto se la bambina in questione ha il carattere difficile, come la sottoscritta. Inoltre diciamocelo, certi piatti non sono poi così buoni: “Guarda amore, un bel piatto di ceci tutto per te, mmm che buono!! No aspetta, perché scendi dalla sedia e vai in camera tua? Torna quiiii”. True story.
E dove noi povere mamme non riusciamo ad arrivare, arriva l’integratore: io ho provato quello di Junia Pharma e si chiama SiderAL Bimbi, una fonte di ferro ad elevata biodisponibilità che si trova come complesso di liposomi di ferro pirofosfato. Che vor dì? In pratica questo dispositivo contiene ferro liposomiale®, vitamina C (importante per l’assorbimento del ferro) e vitamine del gruppo B (indispensabili per la produzione di globuli rossi). La particolarità unica di questo prodotto, che me lo ha fatto amare a differenza di altri, è che il ferro liposomiale® elimina completamente tutti gli effetti collaterali tipici dell’assorbimento del ferro (che voi donne in gravidanza conoscete bene…) come bruciore di stomaco, irritazione intestinale, colorazione delle mucose e tante altre belle cose.
Avete avuto esperienze con l’anemia da ferro? Come la state affrontando? Ah comunque, gli spinaci mi fanno ancora schifo, eh.
