Casa Recensioni THINGS I LIKE

Come NON saper scegliere un’aspirapolvere: cosa ho scoperto sull’etichetta energetica

Written by Lara Rigo
PREMESSA

Io sono di quelle che si fida ciecamente del parere altrui, che sia online che sia offline, perché credo fortemente nella buona pratica del passaparola: mi sono trovata bene con una cosa e quindi te lo dico. Quindi per fare i primi acquisti in fatto di elettrodomestici (di qui non conoscevo una fava), ho iniziato a tarmare amiche, parenti, neospose sui forum. Il risultato? Mi sono ritrovata con un’aspirapolvere che costava pochissimo che dopo neppure 6 mesi non aspirava più, ma proprio più! L’ho portato a riparare, me l’hanno sostituito e dopo poco tempo la situazione si era ripresentata. Cosa era successo? Semplicemente non avevo fatto caso all’etichetta energetica e alle preziose indicazioni che essa fornisce e avevo fatto un’acquisto non ponderato.

I FATTI

È però cronaca recente il fatto che dal 1° settembre 2014 una nuova normativa Europea (“ErP”) definisce condizioni e limiti per gli aspirapolvere, introducendo le classi energetiche da A a G come già avviene per lavatrici, televisori e frigoriferi, ed incoraggiando quindi i consumatori a scegliere i modelli più efficienti nel rapporto consumi/prestazioni.

CASI DI APPLICAZIONE

La normativa si applicherà a tutti i nuovi aspirapolvere con filo, agli ibridi (filo + batteria), e agli aspirapolvere commerciali, prevedendo un limite massimo di potenza di 1600watt (che diventerà 900watt nel 2017) e un’etichetta con alcune informazioni standard.

etichettaERP

Eppure mancano delle informazioni fondamentali:

– Differenziazione tra «potenza» e «pick up»

– Inclusione di polvere di carico nei test

– Inclusione del costo del materiale consumabile (sacchetti e filtri) e relativa indicazione del costo

– Estensione a categoria «prodotti senza filo»

LA POSIZIONE DI DYSON

Dyson è un’azienda da sempre impegnata sui fronti della progettazione sostenibile, al fine di ridurre la potenza del motore degli aspirapolvere e progettare macchine con un wattaggio più basso riducendo così l’impatto ambientale dell’industria. Questo è un concetto chiave: a parità di wattaggio (potenza) le macchine Dyson hanno una maggiore performance in “pick up” (quantità di polvere e sporco aspirati) e non perdono mai aspirazione. L’attuale gamma Dyson è quindi già conforme alla normativa sul wattaggio dei motori che entrerà in vigore dal 1 settembre 2014, ed è l’unica con il 100% delle macchine attualmente sul mercato con motori che non superano i 1.600 watt.

DOMANDE

A questo punto vi chiedo: allo stato attuale delle cose, è giusto parlare solo di efficenza energetica? O sarebbe meglio introdurre anche i concetti di efficienza per il consumatore (risparmio) e per il pianeta (impatto ambientale)?

RISPOSTE

1) La performance in laboratorio, ovvero ti piace vincere facile

Acquistereste un prodotto testato solo da nuovo? Vi piace vincere facile! Perchè sicuramente anche il mio aspirapolvere che acquistai 4 anni fa da nuovo faceva la sua bella prestazione. Ma se dopo poco tempo questa non regge all’uso prolungato nel tempo, credo che come consumatore io debba essere informato. Secondo Dyson la performance di un aspirapolvere deve essere globale, cioè includere anche la durata e l’impatto sull’ambiente. Per questo i test di efficienza energetica andrebbero fatti in condizioni reali d’uso, come già accade con i frigoriferi, e non in laboratorio a macchina vuota, senza polvere al suo interno (come invece accade quotidianamente).

erp2

2) Risparmio fantasma

La classe di consumo che leggiamo sull’etichetta non considera anche gli altri costi/materiali come sacchetti e filtri che risultano non dichiarati. Per gli aspirapolvere la differenza tra una macchina di classe A e una di classe G comporta solo un risparmio di circa € 9 all’anno, mentre come ben sapete la sostituzione di sacchetti e filtri può costare più di € 60 in base al prodotto.

erp1

3) Impatto ambientale non dichiarato

L’impatto ambientale è una variante che sta diventando sempre più determinante. Solo in Europa, gli aspirapolvere con sacco producono 126 milioni di sacchetti da smaltire ogni anno, i quali non sono riciclabili e finiscono in discarica o vengono inceneriti, e lo stesso vale per i filtri. Dyson crede nella progettazione ingegneristica sostenibile: le macchine, oltre a non aver bisogno di sacchetti e filtri, hanno una garanzia di 10 anni, perché non vengono progettate per l’obsolescenza.

EnergyRating_Four_Consider_The_Wider_Impact.ashx

CONCLUSIONI

Dopo essere venuta a conoscenza di queste dinamiche e di queste informazioni mi sono sentita una mezza calzetta, perché effettivamente avevo pensato al risparmio imminente mio (spendere poco in negozio) senza però considerare più variabili a lungo termine (costo dei sacchetti e filtri, costo di riparazione, scarsa performance e quindi necessità dopo 1 anno di acquistarne un’altro).

…E ORA?

Dyson mi ha dato la possibilità di testare il suo aspirapolvere a traino DC52 Animal Turbine ed avendo io ora il Folletto, non vedo l’ora di farvi la comparazione diretta dei due in una sfida all’ultimo granello di polvere! Nel frattempo, se qualcuno vuole acquistare uno dei modelli della gamma Dyson ho in palio due buoni sconto del 50% sul prezzo! Avete una settimana di tempo, se siete interessati inviatemi una mail a nascecrescerompe@gmail.com con il modello a cui siete interessati:

IMG_3095

  • DC52 Animal Turbine (prezzo al pubblico €649)
  • DC52 Allergy Care (prezzo al pubblico €599)
  • DC52 Multifloor (prezzo al pubblico €549)
  • DC63 Allergy (prezzo al pubblico €549)
  • DC43H Mattress (prezzo al pubblico €259)

1 Comment

  • io ho comprato un dyson circa 5 anni fa e ti dirò che tornassi indietro farei la stessa scelta perchè appunto in 5 anni mai avuto un problema.. anzi aspira ancora molto molto bene.. devo dire di aver speso bene i soldi!!!

Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: