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Racconto semi-tragico della nostra prima vacanza

Written by Lara Rigo

Sì lo so, oggi è lunedì. E non è un lunedì qualsiasi, è il lunedì prima dell’inizio delle ferie e, come molti di voi, non vedo l’ora di arrivarci. Ma siamo sicuri che le ferie siano un momento tranquillo sereno in cui niente di brutto può accadere? Eh, la risposta la sapete: anche in vacanza gli imprevisti possono arrivare e, se siete impreparati, vi potrebbero rovinare anche quei pochi giorni di relax che avete tanto atteso. Sia mai! (per suggerimenti sui pacchetti assicurativi per le vacanze di Allianz Global Assistance guardate qui).

Dato che, appunto, siamo già in holiday mood, vi racconto un episodio vacanziero come se fossimo seduti al tavolino di un bar bevendo l’ennesimo caffè. Vi ho mai detto cosa era successo durante la nostra prima vacanza da neosposini? Era il lontano 2011 e per le nostre prime ferie da marito e moglie avevamo scelto il mare della Puglia, una regione per noi abbastanza lontana ma da sempre molto desiderata. Siam partiti con tante belle aspettative: sole, mare, spiaggia, relax e divertimento. Sennonché, durante la lunga attraversata autostradale dell’Italia (Verona-Vieste = 8 ore abbondanti), sotto i favolosi 40° di agosto ci si buca una gomma all’altezza di Ancona. A parte citare tutto il calendario romano, ci siamo messi in strada dopo poco perché fortunatamente avevamo la ruota di scorta (prendere appunti: controllare SEMPRE di avere ruota di scorta e uomo che sa cambiarla!). Se non l’avessimo avuta probabilmente saremmo ancora là, sciolti sul manto autostradale dell’A14 in attesa dell’assistenza.

La nostra settimana di ferie stava procedendo alla grande fino a quando io (ovviamente) ho voluto dar prova delle mie perfette abilità di nuotatrice (ergo, non so manco stare a galla) e nella piscina dell’hotel ho fatto un tuffo ribattezzato poi “della balena sorda”: non ricordo in che sciagurato modo sono caduta in acqua ma ricordo che a un certo punto ho iniziato a non sentirci più dall’orecchio destro (da qui il “sorda”…). Non ci ho dato molto bado, pensavo che l’acqua che era entrata sarebbe uscita prima o poi. Già. Ma arrivata sera ancora non ci sentivo, le ho provate tutte e ho passato in rassegna tutti i metodi della nonna che potevano fare al caso mio. Niente. Son cose brutte non sentirci da un’orecchio proprio a metà vacanza e lontana 700 km da casa, non lo auguro a nessuno.

Io prima del famigerato “tuffo della balena sorda”

Morale della favola: non fate tuffi se non siete capaci e munitevi di assicurazione che garantisce assistenza sanitaria in viaggio e pagamento diretto delle spese mediche, costano davvero poco e vi danno quella sicurezza interiore per cui anche se succedesse la peggio cosa voi sapete che ne uscirete vincitori. Perché altrimenti spenderete metà dei soldi della vacanza tra l’uscita della guardia medica, medicine cortisoniche e terapie. Ah, l’orecchio mi si è stappato dopo due settimane. Ah, poi ho scoperto che ero pure incinta. Per dire.

 

Post sponsorizzato da Allianz Global Assistance


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