Ambassador Educazione Inglese per bambini

Cosa pensano i genitori di un corso di inglese per bambini

Written by Lara Rigo

Questa mattina mi sono recata di buon’ora alla scuola d’inglese per bambini Pingu’s English di Verona, in quanto, come si evince dal mio blog, sono ambasciatrice del progetto già da alcuni mesi. Da questo week end, e per tutti i venerdì e i sabati fino a Natale, sono iniziati dei laboratori natalizi bellissimi di cui vi parlerò fra qualche giorno, con reportage di foto come al mio solito!

pingu mommy

Nella sala d’attesa di Pingu c’erano alcuni genitori e, mentre io facevo foto a destra e a manca, si sono lasciati andare ad alcune considerazioni riguardo alla scuola d’inglese e all’insegnamento della lingua in generale. Vi riporto alcuni concetti, che potrebbero essere un utile terreno fertile per la  condivisione e la discussione in merito a queste tematiche.

1- La generazione dei nonni ancora non comprende bene l’importanza di imparare una lingua straniera, anche se è l’inglese (lingua internazionalmente riconosciuta). Anzi, ostacolano l’iscrizione a corsi pomeridiani integrativi in quanto pensano che la scuola dell’obbligo (materna e/o elementare) sia sufficiente a tale scopo e credono che il tempo possa essere impiegato per altre cose più formative. Una mamma, addirittura, ha riportato il commento della nonna di turno: “L’hai iscritta a un corso di inglese alla sua età? Poverina!”.

2- La situazione descritta precedentemente ci fa capire che in Italia è ancora ostico il fatto di poter imparare un’altra lingua, come se non fosse utile alla vita futura o non fosse così necessario. Purtroppo arriviamo da decenni in cui l’inglese è stato bistrattato a semplice “seconda lingua a scelta”, dove anche se non la si studiava era lo stesso. Oggi, più che mai, ci accorgiamo invece che per trovare lavoro, per andare all’estero, per comunicare sul web e tanto altro è imprescindibile la comprensione e l’uso dell’inglese.

pingu's english

3- Quando i bambini hanno iniziato a frequentare Pingu’s English spontaneamente portano l’inglese a casa e iniziano a nominare oggetti e situazioni in inglese con i genitori e i fratelli. Si affezionano tantissimo al personaggio di Pingu e non vedono l’ora di tornare per imparare canzoncine nuove, giochi ed elementi nuovi. Il metodo non è come quello della scuola dell’obbligo ma è un sistema multidisciplinare studiato per arricchire i bambini attraverso vari mezzi, come la musica o le attività manuali.

4- Spesso le scuole spacciano come corso di inglese delle lezioni tenute da una delle insegnanti che sa meglio la lingua e improvvisando delle lezioni e situazioni dove le varie cose vengono chiamate col la loro versione inglese. Questo è molto grave perché si vuol far passare il concetto che per sapere l’inglese basta sapere che mela = apple e chiunque te lo può fare. Invece nella scuola di Pingu le insegnanti sono tutte rigorosamente madrelingua, quindi con pronuncia corretta, e non spiegano niente in italiano, parlano solo ed esclusivamente in inglese [anche con la sottoscritta, mannaggia!!!], quindi richiedono ai bambini un giusto sforzo di comprensione che è quello che poi fa sì che il bimbo comprenda intere frasi in inglese, non solo parole.

5- Se il proprio figlio frequenta Pingu’s English i genitori non sono al di fuori della scuola ma vengono coinvolti attraverso semplici attività da fare a casa con i bambini e attraverso una sezione del sito ufficiale possono scaricare tanti giochi e piccole situazioni da ricreare anche nel contesto casalingo. Perché l’inglese non deve restare nelle quattro mura scolastiche ma occorre che entri anche in quelle domestiche affinché sia i bimbi sia i genitori possano renderlo quotidiano e quindi semplice.

pingu familyEcco queste sonoalcune delle considerazioni che ho raccolto. Voi cosa ne pensate? Iscrivereste vostro figlio a un corso di inglese?

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xoxo mammariccia


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