Recensioni

Una piccola vita che mostra grandi cose. Nascere e morire a 19 settimane

Written by Lara Rigo

Avviso: questo è un post di parte, dico la mia e mi ritengo libera di farlo, ogni critica distruttiva e “fatta tanto per” verrà molto democraticamente cancellata.

Oggi su fb e twitter gira il link commovente della storia di Walter Joshua Fretz nato a sole 19 settimane e tre giorni e sopravvissuto per soli 23 minuti. Sono storie che colpiscono e commuovono, sicuramente lasciano il segno. Questa vicenda fa restare aperti tanti interrogativi, tante domande e ognuno ha l’obbligo di trovare il tempo per cercare le risposte.

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Dal mio punto di vista, questa breve vita non è stata inutile. Anche se per poco, il piccolo ha sentito tutto l’amore e l’abbraccio della sua mamma e del suo papà, un amore che prevale su ogni logica e ogni compromesso. Non è vissuto invano, qualcosa, di lui, è rimasto in chiunque abbia guardato la sua minuscola manina. Perchè lui ha mostrato al mondo che è un bimbo, piccolissimo, delicatissimo, debolissimo, ma pur sempre un bimbo, un essere umano. Ci sono persone che lo avrebbero definito “grumo di cellule”. Questo è negare la verità concreta, palese.

Mi permetto di consigliare alcuni libri che ho curato personalmente e che conosco molto bene. Parlano di dolore, di lotta, di famiglie, di madri. Perchè se è vero che ognuno ha il diritto di decidere per sè della propria vita, è altrettanto vero che non si può decidere per quella degli altri. E chi vuole paragonare il “grumo di cellule” nell’utero di una donna alla 12 settimana di gravidanza al pari di un grumo di cellule di un callo da asportare, lo invito a guardare le foto del piccolo Walter Joshua Fretz.

Editore: Fede & Cultura Pagine: 80 Collana: Quaderni n. 7 ISBN: 978-88-6409-101-3 Data di pubblicazione: Maggio 2011

Editore: Fede & Cultura
Pagine: 80
Collana: Quaderni n. 7
ISBN: 978-88-6409-101-3
Data di pubblicazione: Maggio 2011

Scegliere la vita. L’entusiasmante inizio di ciascuno di noi, testimonianze eroiche femminili

Dalla quarta di copertina:
In questo libretto presenterò ai lettori tre saggi. “Lo chiamano grumo” è il racconto del cammino che ogni piccolo d’uomo compie all’interno del grembo materno, a partire dal concepimento in poi. Un percorso irto di ostacoli che, per moltissimi di questi piccoli, sarà ad un certo punto bruscamente interrotto. In “Fragilità femminile: l’impostura diventata legge” sarà messo in discussione l’articolo 4 della legge n. 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, evidenziando, attraverso riflessioni e testimonianze, come la fragilità psico-fisica femminile, enunciata a giustificazione dell’aborto, sia in realtà una mera menzogna, che non fa onore al genio femminile né alla dignità della donna. Infine, con “Cambiare la parole non cambia il senso delle cose, né il cuore” faremo un viaggio all’interno del moderno linguaggio della correttezza politica, che oggi trova un fertile terreno particolarmente nell’ambito della bioetica.

Editore: Fede & Cultura Pagine: 56 Collana Quaderni: n. 8 ISBN: 978-88-6409-129-7 Data di pubblicazione: Febbraio 2012

Editore: Fede & Cultura
Pagine: 56
Collana Quaderni: n. 8
ISBN: 978-88-6409-129-7
Data di pubblicazione: Febbraio 2012

Mamme che piangono. Il dolore che resta dopo un aborto

Dalla quarta di copertina:
Mamme che piangono: cioè donne che hanno vissuto e vivono la tragedia dell’aborto. Lasciate sole; “costrette” dalle circostanze; ingannate dalla cultura dominante; circondate dal disinteresse generale… Donne che rimpiangono i loro figli abortiti, che ne implorano il perdono, che vorrebbero tornare indietro, che soffrono per anni di problemi fisici e psicologici. Ha scritto Serena Taccari: “C’è un dolore che nessuno vuole ascoltare o vedere, una realtà che socialmente bisogna tenere sepolta perché guardarla non è politicamente corretto; e questo è lo sberleffo, il danno dopo la beffa che si infligge alle donne”.

Per qualsiasi domanda, approfondimento, dubbio, contatto con gli autori, curiosità potete mandarmi pure una mail.

xoxo mammariccia


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